Il Prefetto relaziona al Ministro dell’Interno

Il Prefetto relaziona al Ministro dell’Interno circa il morale delle truppe al fronte. Scrive che “quasi tutti i militari reduci dal fronte manifestano il convincimento che i nemici non riusciranno a sfondare la linea del Piave e che quindi non potrà non arridere la vittoria alle nostre armi malgrado il disastro di Caporetto”. Dalle impressioni dei soldati giunti in provincia in licenza o per altre cause si può dedurre che il morale delle truppe al fronte si sia mantenuto “generalmente abbastanza elevato”. Dal sottoprefetto di Penne si apprende che “nelle truppe appare evidente una certa depressione, subentrata al primitivo entusiasmo per la guerra di redenzione, stato d’animo determinato dal prolungarsi inaspettato della guerra. Ma gli agricoltori e i contadini che rappresentano la maggioranza dei militari reclutati in questa provincia è disposta a continuare a compiere il proprio dovere senza eccessiva preoccupazione per le loro famiglie alle quali, per l’elevazione dei sussidi vengono assicurate le entrate per i loro bisogni quotidiani e per la legge dell’assicurazione dei combattenti, il premio costituirà per le classi agricole una piccola fortuna”.

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