Informazione di guerra
L’unità raggiunta dalla stampa teramana, al di là degli attriti personali che continueranno a dividere il giornalismo teramano, si manifestò pienamente nell’atteggiamento concorde assunto nei mesi iniziali del conflitto. Unanimemente in quella occasione tutti i rappresentanti delle testate giornalistiche locali decisero di pubblicare un “Bollettino” a cadenza quasi quotidiana che riportasse le notizie e i commenti della ufficiale Agenzia Stefani, affidandone la redazione e la stampa a Tommaso Bruno Stoppa direttore del “Corriere Abruzzese”. La formale costituzione nel settembre 1915 dell’Associazione della stampa e la elezione del comitato direttivo (Giacinto Pannella, presidente, Giovanni Fabbri, vicepresidente, Tommaso Bruno Stoppa, Gaetano Panbianco, Guerino D’Angelo, consiglieri; segretario Luigi Savorini, cassiere Domenico Ciccarelli, bibliotecario Umberto Biancone, probiviri Alberto Scarselli e Gaetano Cicioni) suggellò una unità d’intenti più volte ribadita nel corso del conflitto. Lo stesso Pannella, dinanzi al riaffiorare di antichi contrasti personali, si fece interprete della necessità di improntare l’azione della stampa cittadina alla concordia. E in effetti l’informazione di tutte le testate in questi anni si uniformò alle esigenze belliche sottolineando, attraverso l’attenzione data ai momenti salienti del conflitto, lo sforzo compiuto e il contributo dato dai teramani in termini di sacrifici e di vite umane. Tutti i giornali fecero a gara nel dare le meste notizie sui concittadini e comprovinciali morti in guerra, a informare sulle iniziative di propaganda e di galvanizzazione del fronte interno, a ragguagliare sull’attività del comitato di organizzazione civile, ospitando talvolta lettere e corrispondenze di militari impegnati sui fronti di guerra. Un’azione di fiancheggiamento che si manifestò con piena unità lungo tutto il periodo del conflitto.