Per iniziativa di Luigi Tripoti, reduce garibaldino, si organizza in teramo una grande manifestazione a sostegno dell’entrata dell’Italia in guerra. Prendono la parola il sindaco Paris, il prefetto Lazazzera, il deputato De Benedictis, l’avv. Giorgio Romani e altri giovani. Un telegramma di adesione viene inviato ad Antonio Salandra, capo del Governo, in favore della “guerra liberatrice”. Durante la manifestazione viene dato alle fiamme un ritratto dell’on. Giolitti, difensore della politica di neutralità.
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